È possibile “smaterializzare le aule scolastiche”? Questo il titolo dell’ Editoriale del numero 137 di Quaderni Valtellinesi: il tema è quello del rapporto della scuola con la realtà e con il mondo del lavoro, un problema attuale e pieno di ostacoli, ma che va risolto.
Nella rubrica Una cultura per vivere Robi Ronza intervista l’architetto Germano Mattei fondatore del movimento Montagna Viva e tra i promotori della conservazione del paesaggio di una delle più belle valli svizzere in Ticino, la Val Bavona.
Dalla Valtellina e contadi si apre con un affascinante servizio fotografico di Gianfranco Scieghi dedicato alla flora e alla fauna che si sviluppa tra i molti ambienti ruderali presenti nelle nostre valli e nei nostri boschi. Paolo Pirruccio racconta l’avventura umana di Ugo Zugnoni, una vita dedicata alla missione in Centrafrica e al restauro delle santelle della Val Gerola. Dario Benetti fa il punto su alcune recenti scoperte archeologiche nel corso dei lavori di restauro in corso sulla chiesa del Calvario a Tresivio. Adriana May pubblica la prima parte di un ampio servizio dedicato alla “risorsa bosco”, un patrimonio ancora insufficientemente valorizzato in Valtellina e Valchiavenna e con molte potenzialità. Gianluigi Garbellini si sofferma invece sullo storico rapporto tra il torrente Poschiavino e il santuario della Madonna di Tirano, il cui corso, un tempo scorreva nelle immediate vicinanze della basilica. “Addio sere estive come le conoscevamo. Molti schermi e poco charme” è il titolo del poetico articolo di Werner Trapp, tradotto dal tedesco da Gian Primo Falappi.
La rubrica Eppur si muove è, come di consueto, curata da Giorgio Fornoni ed ospita una intervista ad una delle più importanti figure del Samizdat russo, il filosofo Grigory Pomerants
Le Recensioni segnalano in questo numero la recentissima opera storica di Saveria Masa su Castione Andevenno, “Storia di una comunità dall’anno Mille all’Ottocento” e l’ultimo titolo dei Quaderni: “Memori di Bernardo Petrucci, parroco di Albosaggia”.