L’Editoriale di questo numero è dedicato ad una citazione dello storico Leo Moulin dedicata alla “cattiva coscienza dei cattolici”. L’Europa si sta vergognando delle proprie radici cristiane ed è in atto una vera e propria cancel culture a cui anche molti credenti stanno abboccando. Un fenomeno che rischia di minare le fondamenta della vita sociale. Robi Ronza, nella rubrica Una cultura per vivere, intervista il prof. Luca Battaglini dell’Università di Torino, sul ruolo delle attività lattiero casearie nell’economia alpina di oggi e di domani e sulle prospettive di sviluppo sostenibile della montagna.
Stefano Zazzi apre la rubrica Dalla Valtellina facendo il punto sull’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026, un percorso ad ostacoli che prevede la realizzazione di molte opere, con polemiche e ritardi preoccupanti dei cantieri. Gianfranco Scieghi ci accompagna con stupende immagini, in un trekking nella Val del Livrio, una valle tra i comuni di Albosaggia e Caiolo, sul versante orobico valtellinese, ricca sia di monumenti storico-architettonici, sia di un patrimonio naturalistico affascinante. Gianluigi Garbellini firma invece un articolo sull’antico borgo di Carona, sul versante orobico del comune di Teglio. Questo borgo, ora abitato solo d’estate, aveva le caratteristiche di una vera e propria cittadella fortificata, con collegamenti -probabilmente dovuti a flussi migratori- con Cremona: a S. Omobono (patrono di Cremona)è dedicata la chiesa parrocchiale e molti cognomi di Carona sono riscontrabili ancora oggi nel cremonese.. Lo stesso fenomeno che lega la valle di Albaredo con Livorno. Adriana May ci introduce invece su un tema di attualità, quello della crisi energetica e delle soluzioni trovate da aziende locali, che stanno risolvendo molti problemi concreti. In particolare si sta aprendo una possibilità di utilizzo delle bio masse per la produzione di bio metano. Paolo Pirruccio ricorda una figura importante del mondo economico e sociale della Valtellina: l’industriale Mario Zecca, morto a 89 anni nel 2019. Mario Zecca è stato il protagonista della nascita della ditta prefabbricati Zecca, una realtà industriale con sedi a Cosio, Delebio e Teramo, capace di scelte innovative e di una attenzione alla qualità architettonica sviluppata con la collaborazione dell’arch. Luigi Caccia Dominioni.
Giorgio Fornoni continua, nella rubrica Eppur si muove, il suo viaggio a puntate nell’inferno rosso dei lager staliniani. Questa volta tocca a Vorkuta un lager dove furono rinchiusi come schiavi scienziati, militari, politici, esponenti del mondo culturale, kulaki (contadini proprietari) e perfino antifascisti italiani. Dario Benetti dedica invece un servizio fotografico alle wilderness americane. Luoghi bellissimi e incontaminati, ben diversi dai paesaggi intensamente antropizzati dell’Europa. Anche lì però, è indispensabile, in varie forme, la presenza e la cura dell’uomo. La rubrica Recensioni si apre con il doveroso ricordo di uno stretto collaboratore dei Quaderni, mancato imporvvisamente, che aveva scritto sul numero scorso: Giulio Perotti. Guido Scaramellini mette in evidenza l’importanza della sua figura nel mondo culturale morbegnese di questi ultimi decenni. Alfonsina Pizzatti recensisce l’ultimo libro di Giorgio Spini sugli alpeggi della Val Tartano, mentre ancora Dario Benetti segnala il recente libro su don Roberto Malgesini, sacerdote valtellinese, ucciso nel 2020 da uno dei senza dimora a cui aveva dedicato la sua vita.