Bianzone è uno dei paesi più pittoreschi della Valtellina, adagiato sul crinale offerto al sole di mezzogiorno dell’ampio conoide formato dalla omonima valle del versante retico. Connota fortemente il paesaggio Ia distesa dei terrazzi di vigneti alle spalle del paese, degradanti fino alle case e a sfiorare l’antica parrocchiale di San Siro che, con il contesto delle vigne, è il contrassegno della comunità. Pregevole monumento per architettura e storia, la chiesa, di fondazione altomedievale, è al centro del “recinto sacro” e conserva insospettati tesori d’arte come il dorato ciborio secentesco e i cicli d’affresco del XVI secolo di Cipriano Valorsa. Non da meno per importanza monumentale è il santuario della Madonna del Piano posto a lato della strada statale dello Stelvio, dalla storia tribolata per i danni causati nel passato dal vicino torrente e per le ripetute incursioni ladresche che l’hanno spogliata d’ogni arredo artistico. Il restauro degli scorsi anni ’80 ha fortunatamente restituito dignità all’insigne tempio mariano. Il paese ebbe da sempre chiara vocazione agricola come attestano le costruzioni rurali delle varie contrade e delle frazioni di Bratta e Piazzeda poste a mezza costa. La sua risorsa principale fu infatti il vino, che ancor oggi è prodotto in loco da due importanti aziende. In Bianzone ebbero residenza anche famiglie di aristocratici e di borghesi di cui restano palazzi e case. Il contenuto del libro - guida per la visita - con il suo compendio di storia e di arte è diviso in due parti: i luoghi del sacro e i luoghi di residenza con ricco apparato di fotografie.