Quaderni valtellinesi | la Cultura locale e il Mondo

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Numero 135

Terzo quadrimestre 2022

L’Editoriale di questo numero è dedicato ad una citazione dello storico Leo Moulin dedicata alla “cattiva coscienza dei cattolici”. L’Europa si sta vergognando delle proprie radici cristiane ed è in atto una vera e propria cancel culture a cui anche molti credenti stanno abboccando. Un fenomeno che rischia di minare le fondamenta della vita sociale. Robi Ronza, nella rubrica Una cultura per vivere, intervista il prof. Luca Battaglini dell’Università di Torino, sul ruolo delle attività lattiero casearie nell’economia alpina di oggi e di domani e sulle prospettive di sviluppo sostenibile della montagna.

Stefano Zazzi apre la rubrica Dalla Valtellina facendo il punto sull’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026, un percorso ad ostacoli che prevede la realizzazione di molte opere, con polemiche e ritardi preoccupanti dei cantieri. Gianfranco Scieghi ci accompagna con stupende immagini, in un trekking nella Val del Livrio, una valle tra i comuni di Albosaggia e Caiolo, sul versante orobico valtellinese, ricca sia di monumenti storico-architettonici, sia di un patrimonio naturalistico affascinante. Gianluigi Garbellini firma invece un articolo sull’antico borgo di Carona, sul versante orobico del comune di Teglio. Questo borgo, ora abitato solo d’estate, aveva le caratteristiche di una vera e propria cittadella fortificata, con collegamenti -probabilmente dovuti a flussi migratori- con Cremona: a S. Omobono (patrono di Cremona)è dedicata la chiesa parrocchiale e molti cognomi di Carona sono riscontrabili ancora oggi nel cremonese.. Lo stesso fenomeno che lega la valle di Albaredo con Livorno. Adriana May ci introduce invece su un tema di attualità, quello della crisi energetica e delle soluzioni trovate da aziende locali, che stanno risolvendo molti problemi concreti. In particolare si sta aprendo una possibilità di utilizzo delle bio masse per la produzione di bio metano. Paolo Pirruccio ricorda una figura importante del mondo economico e sociale della Valtellina: l’industriale Mario Zecca, morto a 89 anni nel 2019. Mario Zecca è stato il protagonista della nascita della ditta prefabbricati Zecca, una realtà industriale con sedi a Cosio, Delebio e Teramo, capace di scelte innovative e di una attenzione alla qualità architettonica sviluppata con la collaborazione dell’arch. Luigi Caccia Dominioni.

Giorgio Fornoni continua, nella rubrica Eppur si muove, il suo viaggio a puntate nell’inferno rosso dei lager staliniani. Questa volta tocca a Vorkuta un lager dove furono rinchiusi come schiavi scienziati, militari, politici, esponenti del mondo culturale, kulaki (contadini proprietari) e perfino antifascisti italiani. Dario Benetti dedica invece un servizio fotografico alle wilderness americane. Luoghi bellissimi e incontaminati, ben diversi dai paesaggi intensamente antropizzati dell’Europa. Anche lì però, è indispensabile, in varie forme, la presenza e la cura dell’uomo. La rubrica Recensioni si apre con il doveroso ricordo di uno stretto collaboratore dei Quaderni, mancato imporvvisamente, che aveva scritto sul numero scorso: Giulio Perotti. Guido Scaramellini mette in evidenza l’importanza della sua figura nel mondo culturale morbegnese di questi ultimi decenni. Alfonsina Pizzatti recensisce l’ultimo libro di Giorgio Spini sugli alpeggi della Val Tartano, mentre ancora Dario Benetti segnala il recente libro su don Roberto Malgesini, sacerdote valtellinese, ucciso nel 2020 da uno dei senza dimora a cui aveva dedicato la sua vita.

È disponibile la nuova edizione del libro "La Madonna di Tirano, monumento di fede, di arte e di storia"

La guida accompagna il visitatore nell'itinerario tra le moltissime testimonianze di arte e storia che arricchiscono il monumento, con un testo piano ma estremamente documentato di Gianluigi Garbellini, storico dell'arte e tra i massimi esperti del Santuario. Ricchissima la documentazione fotografica, frutto di una apposita campagna svoltasi tra il 2003 e il 2004 e innovativo il metodo scelto nell'itinerario, reso più semplice dalla presenza ricorrente di una pianta con l'indicazione dei luoghi e delle opere descritte: la visita inizia all'esterno del santuario, nella piazza di fronte alla facciata e si svolge in senso orario intorno al tempio, per continuare poi all'interno.

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Quaderni Valtellinesi, una storia di passione e amicizia.

Era l'ottobre del 1981 quando si diede alle stampe il primo numero del periodico culturale Quaderni Valtellinesi (QV). Il motto, allora come adesso, è: “la cultura locale e il mondo”. Ci siamo lasciati nel novembre del 2017 con il numero 124 e da allora il silenzio non è stato passivo ma è servito per capire quale futuro disegnare per QV. Abbiamo preso fiato, in tutti i sensi, dal punto di vista umano e da quello economico, per interpretare al meglio i tempi che stiamo vivendo e che rendono necessario un cambiamento anche nelle modalità di comunicazione. Oltre un anno di lavoro per mettere a punto, grazie anche al contributo decisivo della Banca Popolare di Sondrio, il nuovo cammino di QV e della sua Cooperativa Editoriale. QV torna, dunque, con cadenza quadrimestrale, nel suo più classico formato cartaceo, decisamente rinnovato nella veste grafica, ma anche in formato digitale. Grazie al nuovo portale web infatti si può ora acquistare e leggere online il singolo numero di QV e ci si può abbonare. Non solo, con l'abbonamento si guadagna il diritto alla consultazione dell’intero archivio del nostro periodico  - oltre 38 anni - di Quaderni Valtellinesi. 

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